Si erano sentiti tutta l’estate
con messaggi telefonici, creando così l’attesa per il loro incontro. Arrivata
finalmente al villaggio dove lavorava Dante, si accorse che il ragazzo che
aveva riempito i suoi pensieri per un intero anno, non c’era. La delusione fu
grande, anche se in parte prevista, si era infatti preparata all’incontro
immaginandolo fin nei minimi particolari, e, nelle varie versioni, aveva anche
preso in considerazione che lui potesse non essere lì ad attenderla.
Lo aveva
contattato con il solito messaggio e lui le aveva risposto che sarebbe arrivato
ma avrebbero avuto solo una notte per loro. “Arrivo la notte del 12 e riparto
il 13 al mattino”. Non c’era tutto il tempo che lei desiderava per
riconoscersi, ritrovarsi, corteggiarsi. “Arrivi la notte e riparti al mattino,
non mi lasci molto tempo per dimostrarti quanto desidero starti vicino.” “Un’intera notte, ti pare poco?!” le
scrisse Dante, “Decisamente” rispose lei.
Certo non stava andando come aveva
pensato, nella sua mente aveva visto l’espressione rapita di lui, aveva
immaginato di trovarselo davanti e sentire l’emozione che le attanagliava il ventre, il cuore che batteva e pareva voler uscire dal petto, mentre la mente
perdeva ogni contatto con la realtà. Immaginava che anche lui fosse preso dalla
stessa emozione, e nei suoi sogni ad occhi aperti lo vedeva davanti a lei all’aeroporto,
dove il loro incontro sarebbe avvenuto innanzi a tutti e avrebbero dovuto
aspettare di essere soli per abbracciarsi. Si sarebbero salutati come buoni
amici mentre gli occhi si cercavano e gli sguardi dicevano quello che le parole
non potevano.
O invece lo avrebbe incontrato al
villaggio, sorprendendolo con il suo arrivo e nel suo sguardo avrebbe letto,
oltre la sorpresa, il piacere di rivederla, la gioia di essere di nuovo
insieme.
Oppure immaginava di trovarlo in
camera seduto ad aspettarla con l'espressione da monello, il sorriso un po’
sornione. Lo vedeva alzarsi, raggiungerla guardandola rapito, sentiva la sua
voce suadente avvolgerla nella magia della seduzione, le sue braccia stringerla
e le mani accarezzarla, mentre le sue labbra cercavano la sua pelle e la sua
bocca.
Niente di tutto questo ma uno
stringato sms: “se mi vuoi sai dove trovarmi”. Dov’era tutta la magia, la
poesia dell’innamoramento, dove erano i sospiri, le parole che ti rapivano il
cuore?
Era così vicina alla meta che
l’incertezza la colse, non sapeva più cosa fare, quando si rese conto che le
cose non stavano come credeva, era ormai troppo dentro il gioco per uscirne, un
gioco duro, crudele, le cui regole dettava lui.
Decise comunque di cercarlo,
perché essergli così vicino e non vederlo era troppo difficile da sopportare, voleva
affrontare le sue paure e vedere i suoi sogni realizzati.
Lui arrivò, bussò alla porta
della camera, lei aprì con il cuore in gola, lo vide davanti a sé, lui le
chiese come stava e l’abbracciò. Tutto quello che si era detta, “Non mi farò
incantare, sarò io a decidere come procedere”, andò in fumo, era completamente
alla sua mercè. In balia delle violente emozioni che la scuotevano, lasciò
che lui la baciasse, non era il bacio dolce e romantico che si era aspettata,
ma un bacio rude, le mani di lui frugavano il suo corpo con impazienza.
Non
c’era il trasporto che si era immaginata, si sentiva bloccata dalla sua foga,
ma lo lasciava fare, cercando di capire cosa provava veramente. Lui fraintese
il suo comportamento, pensando che anche lei cercasse solo un momento di puro
piacere fisico. Fu impaziente, brutale, egoista nel prendere senza dare. Non
c’era rispetto per lei come donna, durante l’ora seguente si sentì solo come
una cosa da usare, non una persona da amare.
Lui si arrabbiò, forse per un
senso di colpa provato, la ferì ulteriormente dicendole che avrebbero potuto
essere amici se lei non fosse stata così strana. Tanto strana da non riuscire a
capirla; no non era una delle solite donne che lui frequentava abitualmente,
l’aveva giudicata male ed adesso non sapeva come comportarsi. Le chiese di
potere dormire con lei, ma ormai lei era troppo ferita e delusa per
permetterglielo, aveva inoltre troppa paura che li sorprendessero insieme.
Lui la guardò ancora una volta, lo
sguardo incerto, lei gli disse che le sarebbe mancato molto, ancora una volta
lui non riuscì a capirla, la trovava strana come persona, più complessa di
quello che si era immaginato. Troppo impegnativo il rapporto che si sarebbe
potuto sviluppare, forse anche lui aveva paura, scelse di andarsene e dirle
addio per sempre.