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sabato 17 maggio 2014

Le vacanze al mare.......


Quando ero piccola le vacanze al mare erano una cosa seria, non si decidevano all'ultimo, non c'era il last minute, si organizzavano per tutto l'inverno, ore, giorni, mesi di incessante lavoro organizzativo, spremitura di meningi, incontri… per tornare tutti gli anni nello stesso posto: l'appartamento in via Angeloni a Riccione, porca paletta quell'alloggio è invecchiato con noi!!
Il periodo era quello obbligato dalle chiusure delle grandi aziende del bacino settentrionale dal 1° al 31 agosto. Non c'era pezza, al mare andavi in quel mese o niente. Le città si svuotavano letteralmente per intasare, ore ed ore, le arterie del traffico. E siccome si pagava l'intero mese era imperativo partire l'uno al mattino e rientrare il 31 la sera, quindi occorreva un vero e proprio piano di battaglia per affrontare il viaggio. Ricordo che prima di partire, mio padre e mio zio (l'appartamento si prendeva insieme.. costava troppo) si ritrovavano intorno al tavolo dove con aria da cospiratori si approssimavano alla stesura del suddetto, parola d'ordine: Partenza Intelligente. S'incontravano, come ogni anno, il giorno prima della partenza per accordarsi: "allora l'anno scorso siamo partiti alle cinque e a Bologna ci siamo infognati con i milanesi, i torinesi, quelli Modena e i bolognesi, perciò quest'anno partiamo alle quattro  così anticipiamo Torino e Milano, mentre i bolognesi a quell'ora non sono ancora partiti e vedrai che riusciamo a passare anche quelli di Modena!
Le ultime parole famose, tutti a fare programmi, tabelle orarie e tutti immancabilmente in colonna nel budello di Bologna dove l'autostrada da due corsie che era, si riduceva ad una sola.. 
Noi bambini ci meravigliavamo di quante persone intelligenti ci fossero per strada che programmavano le partenza con grande arguzia e perizia!! Ed ecco che, come gli altri anni, ci si trovava tutti incolonnati in quel tratto e allora si tirava fuori il mitico tavolino di formica pieghevole (nel cui interno trovavano posto 4 micro sedie di tela anch'esse pieghevoli), 
thermos del caffè,  pignatta con pastasciutta, piatti, bicchieri, posate e via si pranzava in autostrada con i torinesi, i milanesi, i modenesi, i bolognesi ecc... La corsia d'emergenza diventava area sosta picnic dove si ritrovavano i soliti compagni di viaggio, ci si scambiava caffè e generi di confort, un momento di ristoro prima di riprendere il faticoso e caldo viaggio (non c'erano le auto con l'aria condizionata, i videogames il pc o il cell per passare il tempo). E finalmente a metà pomeriggio si arrivava a Riccione, ci volevano un paio d'ore per scaricare la macchina, già perchè ci si portava dietro mezza casa, nell'appartamento c'erano solo le stoviglie (tranne le posate, non ho mai capito perché queste te le dovevi procurare tu) tutto il resto era da portare da casa dalla biancheria per la casa alla spesa (immancabile la pentola a pressione per il brodo.. il BRODO d'estate!!!). La spesa NON si poteva fare al mare, NOOOO costava troppo farla lì ed allora si faceva lo spesone prima di partire si compravano generi alimentari per un intero mese (ne riportavi sempre a casa almeno la metà). Il carico era impressionante, baule strapieno, nei sedili posteriori tra me e mio fratello trovavano posto scatole e scatoloni, il mangiadischi (assolutamente indispensabile per animare le serate) e sul portapacchi valigie, borse, canotto, salvagenti ecc. Il tutto coperto dal telo cerato (sai se piove) e tenuto fermo da corde ed elastici. Solo verso l'ora di cena l'accampamento cominciava a prendere forma… tutti stipati: biancheria, generi di sostentamento e bambini.

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