Potrei iniziare, parafrasando una famosa canzone,
con: "eravamo quattro amici al bar", anche se in effetti stazionavamo
tutto il pomeriggio sul marciapiede antistante il suddetto bar, in quanto ci
mancavano due requisiti fondamentali per essere ammessi nel tempio delle
libagioni... l'età e cosa più importante i soldi in tasca. Eravamo talmente a
secco che per comperare un semplice gelato dovevamo fare la colletta tra noi
per mettere insieme la somma necessaria che ci poteva regalare momenti di pura
felicità. Raccolto il capitale, anche rivendendo al tabacchino i fumetti usati
precedentemente presi da lui, ci accingevamo all'acquisto dell'agognato "RICOPERTO
AL CIOCCOLATO CON LO STECCO". Non era tanto il fresco dolce ad attirarci
quanto lo stecco in legno, la cui primaria funzione era per noi quella di
tenere tirata la leva della gettoniera del bigliardino per avere a disposizione
un numero indefinito di palline. Tutto questo avveniva sotto l'occhio ma soprattutto
l'orecchio dell'oste, sempre pronto ad intervenire in caso di illecito, che
nonostante la radio a tutto volume ed i nonni che briscolavano ferocemente
all'interno del buio e fumoso locale, riusciva a percepire chiaramente il
rumore del goal in porta, il tonfo delle 200 lire nella gettoniera ed il
raschiare della leva che faceva cadere le palline per una nuova partita. Si può
dire che eravamo un quartetto amante del rischio.. voi direte "tutti amavano
correre questo rischio", si è vero ma tenete presente che l'unico mezzo
che avevamo a disposizione per una fuga veloce erano due biciclette in quattro!
Dicevamo amanti del rischio ma anche di una sana attività motoria svolta sia
nella corsa, dopo aver suonato tutti i campanelli sul cancello (compresi quelli
di chi faceva il turno di notte e dormiva di giorno) che nel ciclismo in cui i
due componenti maschi del gruppo facevano sfoggio delle loro doti atletiche
scarrozzandoci sulla canna della bicicletta tutto il giorno. Certo per noi
ragazze era un enorme sacrificio ma che facevamo volentieri per potere regalare
loro polpacci formidabili e polmoni da far invidia al primatista mondiale di
apnea. Inoltre era prevista un'ulteriore ricompensa particolarmente gradita dai
maschietti. La merenda preparata con tanta fantasia, come
quella volta in cui si siamo cimentati nella produzione di un profitterol...
Fatta la spesa nella bottega sotto casa (facendo segnare sul conto della mamma
a sua insaputa il totale degli acquisti... sempre amanti del rischio e senza
soldini) ci accingevamo a riempire secchi e striminziti bignè con una specie di
panna da noi montata con l'aiuto della cucina (nel senso delle piastrelle,
pavimento ecc.) quando si presenta un problema come copriamo i bignè che non
abbiamo la cioccolata? E scatta subito l'idea geniale dovuta alla grande
ossigenazione (dei tessuti cerebrali e non solo) prodotta dall'attività motoria
precedentemente svolta... Ma con il budino ovvio che poi metteremo in frigorifero
per consolidarsi...
Certo è che in quel periodo di grande attività ciclistica abbiamo avuto il piacere di conoscere ed entrare in confidenza con tutte le buche delle strade cittadine e del territorio reggiano